Fobia.
Le fobie sono paure sproporzionate rispetto a situazioni, animali o oggetti specifici che nella realtà non rappresentano una reale fonte di pericolo. Dunque anche se il paziente è cosciente della infondatezza del pericolo che avverte, tale consapevolezza non modifica affatto lo stato di angoscia di cui si sente vittima.
Anche le fobie sono annoverate tra i disturbi d’ansia e si distinguono dall’ ansia cosiddetta generalizzata in quanto in tali casi l’angoscia è circoscritta nei confronti di un particolare oggetto. Tale circoscrizione è per certi aspetti positiva nella misura in cui non consente al vissuto ansiogeno di dilagare in modo generalizzato.
L’ansia da fobia, o “fobica”, si esprime con sintomi fisiologici come tachicardia, vertigini, extrasistole, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Il decalogo dei comportamenti fobici è ampissimo anche se il funzionamento e la logica della fobia risulta essere abbastanza circoscritta.
Tutti avvertiamo una stato di tensione che, in alcuni casi, può sfociare in vera e propria angoscia nei confronti di svariati oggetti o animali ma lo strutturarsi di una vera e propria fobia è qualcosa di completamente diverso da una semplice apprensione o paura. Tale diversità si esprime nei termini di una completa incapacità a fronteggiare e talvolta anche solo ad immaginare la situazione oggetto della fobia.